Ogni volta che la Luna Piena appare piena nel cielo, splendida ed affascinante, accade sempre qualcosa di speciale.
A luglio però, come si suol dire, l’asticella delle emozioni salirà un bel po’. Nella notte tra il 13 e il 14 luglio, nel mondo si celebra il Guru Purnima, il giorno dedicato ai Maestri. A coloro i quali tutti noi ci rivolgiamo per avere le idee più chiare sul ruolo da recitare in questa dimensione.
Maestri i cui dettami di sapienza e conoscenza, trovano buona semina ed eccellente raccolto in quelle persone che, a loro volta, esprimono amorevole gentilezza nelle parole e negli insegnamenti dati a coloro i quali cercano di capire qual è la via.
Cosa significa esattamente essere un Guru? Secondo la traduzione dal sanscrito, Gu significa ignoranza e oscurità e Ru vuol dire eliminazione. Il Guru è quindi colui che elimina l’ignoranza, che riempie l’oscurità con la luce del conoscere.
Un motivo in più per essere loro grati, dedicando una giornata al loro prezioso ed ineguagliabile contributo. Un’occasione che, come detto, coincide con la Luna Piena più attesa dell’estate.
Quanto può valere l’insegnamento di un Guru? La risposta è in ognuno di noi: più nutriremo con Gratitudine, Rispetto e Amore la Devozione, più le parole dei nostri Insegnanti illumineranno il percorso.
Master Choa Kok Sui ha scritto che: «Il Maestro può mostrarti la via, ma tu devi calcare il percorso trasformando te stesso».
Parole che trovano eco nei pensieri di Sri Sathya Sai Baba: «Dovunque siate e qualunque cosa facciate, consideratevi strumenti del Divino e agite su questa base. Non c’è bisogno di aspettare tutto l’anno per osservare il Guru Purnima, trattate ogni momento della vita come destinato a esser dedicato al Signore; questo è il modo per sperimentare il Divino sempre e dovunque. Riempitevi di coraggio e fiducia in voi stessi, fate della vita un’offerta completa al Divino che è la fonte vera di tutto ciò che siete e che avete».
Nel giorno del Guru Purnima, quindi, guardiamo i nostri Insegnanti sotto una luce ancor più bella e potente. Perché camminando insieme, l’allievo e il Maestro riusciranno a portare nella quotidianità serenità, devozione e consapevolezza.