«L'amicizia tra popoli, paesi, culture e individui può ispirare sforzi di pace e costruire ponti tra le comunità.
È importante coinvolgere i giovani, come futuri leader, in attività comunitarie che includono culture diverse e promuovono la comprensione internazionale e il rispetto per la diversità». È il 2011, e sottolineando questi concetti, l’Onu istituisce, il 30 luglio, la Giornata Mondiale dell’Amicizia.
«Riconoscendo – si legge testualmente nella risoluzione dell’Onu - la rilevanza e l'importanza dell'amicizia come nobile e sentimento prezioso nella vita degli esseri umani in tutto il mondo… - omissis - … affermando che l'amicizia può contribuire agli sforzi dell'internazionale comunità, in conformità con la Carta delle Nazioni Unite, nei confronti del promozione del dialogo tra le civiltà, della solidarietà, della comprensione reciproca e riconciliazione».
Concetti importanti che, nell’anno 2022, pongono però l’accento sulla necessità di fermarsi a riflettere. Che importanza diamo, noi, all’amicizia? Sappiamo “essere amici”? Se siete qui a leggere queste poche ed umili righe, probabilmente sì. L’insegnamento di Master Choa Kok Sui ha, nella solidarietà e nell’atruisimo due capisaldi che riconducono spontaneamente al concetto di amicizia. Master disse: «Seminando abbondantemente, raccogli abbondantemente. Un chicco di grano seminato può ritornare a te circa 120 chicchi di grano»: non è forse, questo, un eloquente invito ad essere “amico”, ovvero a vivere la quotidianità con compassione e generosità verso gli altri?
Siate consapevoli che varcare la nostra soglia significa incontrare tutto questo. Vuol dire accogliere l’abbraccio di chi ha semplicemente cambiato i punti interrogativi che trovate in questo testo, trasformandoli in punti esclamativi.