Tutto il mondo oggi scopre, almeno per un giorno, quel valore essenziale ed irrinunciabile che è l’amore.
Vien da storcere un po’ il naso al pensiero del risvolto totalmente commerciale e consumistico che ha assunto, negli anni, la ricorrenza di San Valentino. È il giorno in cui non sei innamorato se non regali un fiore, il famoso cioccolatino con bigliettino annesso o un qualsivoglia oggetto purché a forma di cuore.
Conoscendoci, sapete benissimo quanto, invece, a noi piaccia andare “tra le righe”, convinti che una più attenta ricerca possa permettere di cogliere il vero significato di un concetto, riscoprendo valori spesso sopiti.
Chi è il vero innamorato? Domanda lecita, visto che innamorato è, al contempo, il mittente ed il destinatario della festa di San Valentino.
Il vero innamorato è colui che, come sottolineava Master Choa, sa dare nutrimento alla propria Anima per farla crescere.
Quindi, interpretando, è altrettanto lecito pensare che il primo passo per dare amore è essere innamorati di se stessi.
Lo disse anche Buddha: «Tu stesso, come chiunque altro nell’intero universo, meriti il tuo amore e il tuo affetto».
Essere innamorati di se stessi non è quindi un concetto egoistico. Non è edonismo. È al contrario la solida base sulla quale costruire ogni rapporto con l’esterno. È il punto di partenza di un bel percorso dove trovare appagamento per ogni gesto di altruismo compiuto con l’unico obiettivo di creare ben essere ad altri: una mano tesa nel momento di necessità, un abbraccio, un consiglio, una parola di conforto...
Innamorarsi fa rima con conoscersi, apprezzarsi, lavorare sodo per “smussare gli angoli”. Acquisire cioè la totale consapevolezza di chi siamo. Rapportarsi con gli altri sarà una logica e naturale conseguenza.
Perché allora, magari solo per un’ora, non dedichiamo a noi stessi la festa di San Valentino? Raccogliendoci in una meditazione che ci permetta di “staccare la spina” da rumori e distrazioni, dedicando il tempo a capire cosa siamo e cosa ci piacerebbe essere.
A renderci conto che amare noi stessi è amare la vita. È il vero punto cardinale.
Magari riempiendo il vuoto del silenzio, con ciò che Sai Baba soleva dire: «Comincia il giorno con amore, riempi il giorno con amore, trascorri il giorno con amore, termina il giorno con amore: questa è la strada che conduce a Dio».
