Oggi, 11 settembre, si celebra il “Ganesh Chaturthi”, ma definirlo solo una festa capace di coinvolgere ogni anno milioni di persone, non è sufficiente per comprendere appieno il valore di una ricorrenza che per l’India è testimone di una cultura, di una tradizione, di un forte richiamo alla spiritualità.
Durante il “Ganesh Chaturthi” si festeggia la nascita di Ganesh, figlio di Lord Shiva e Dea Parvati, il Dio indiano raffigurato come un uomo con la testa di elefante e quattro braccia. Per la cultura indiana, Ganesh è il Dio dell’Intelligenza, della Saggezza e della Prosperità. Il popolo indiano lo considera un Dio benevolo e spesso lo invoca per risolvere le situazioni più delicate e difficili.
I preparativi per il “Ganesh Chaturthi” richiedono diverse settimane, quelle necessarie agli artisti locali per realizzare statue d’argilla che vengono dapprima esposte nelle case e nei tradizionali “Pandals”, luoghi di preghiera realizzati lungo le strade e ritrovo per momenti di invocazione e preghiera specco accompagnati da doni, cibo e fiori soprattutto. Nel giorno del “Ganesh Chaturthi” le statue sono portate in processione lungo le strade principali accompagnate da canti e danze tradizionali. Giunte in riva al mare, le statue vengono sciolte nel mare in un momento altamente suggestivo.
Il Ganesh Chaturthi è, come detto, una celebrazione molto sentita in India ma attira anche moltissimi turisti, ben consapevoli che potranno vivere un’esperienza sacra e spirituale unica nel suo genere.
Per stabilire la data del “Ganesh Chaturthi” si fa riferimento al calendario lunare, facendolo però sempre coincidere a cavallo tra la fine di agosto e l’inizio di settembre.