Una dopo l’altra, anche stavolta siamo arrivati all’ultima luna piena dell’anno.
Secondo la tradizione degli Indiani d’America, quella dicembrina è definita la luna piena “fredda” o “delle notti lunghe”, definizione in totale simbiosi col periodo dell’anno invernale dove effettivamente le temperature si abbassano e le ore di buio aumentano.
Ma c’è anche un altro aspetto che riporta ad una situazione molto più intima. In alcune tribù, le notti lunghe e fredde erano quelle trascorse a sistemare il raccolto dell’autunno ma, allo stesso tempo, di riporre con cura, nel proprio cuore e nella propria mente, il ricordo dei passi compiuti lungo dodici mesi di esperienze di vita.
Gli anziani delle tribù riunivano attorno ad un fuoco tutti gli altri e raccontando le proprie esperienze erano soliti ribadire concetti che diventavano poi filosofia di vita.
Se ben ci pensate, voi che “frequentate” il nostro blog, pur in ambiti diversi, i momenti di crescita personale, resi possibili dalla conoscenza di altre filosofie o di esperienze di vita raccontate o conosciute, rappresentano quel sottile ma indistruttibile “filo” che ci ha tenuti insieme. Adesso che comincia il periodo dei buoni auspici e degli auguri, il nostro è quello che ogni momento trascorso con noi, diventi l’occasione per guardare all’orizzonte e vedere infinite distese ricche di possibilità.