Ogni anno, il giorno del Samadhi di Sri Sathya Sai Baba ci offre un’opportunità preziosa: quella di fermarci, aprire il cuore e riconnetterci alla parte più luminosa di noi.
Non è un giorno qualunque, e non lo è mai stato. È un momento di silenziosa meraviglia, di intimo raccoglimento, ma anche di rinnovata ispirazione.
Una Presenza che Vive Oltre il Tempo
La presenza di Baba vive oltre il tempo. Le sue parole e i suoi insegnamenti continuano ad accompagnarci come un faro nella notte.
Insegnamenti semplici, ma profondi. Con gesti essenziali e parole chiare, ha saputo indicarci la via per una vita più vera, più piena, più nostra.
In questo giorno, per noi di Motus, la gioia si unisce alla responsabilità: quella di domandarci se stiamo davvero incarnando ciò che lui ci ha insegnato.
Non come un dovere pesante, ma come un’occasione di bellezza: la bellezza di vivere con consapevolezza, amore e autenticità.
L’Educazione come Risveglio del Cuore
Sri Sathya Sai Baba ci ha insegnato che la vera educazione non consiste nel riempire la mente di nozioni, ma nel risvegliare il cuore.
“La vera educazione sviluppa il carattere e purifica il cuore”, diceva. Non si tratta solo di apprendere, ma di Essere.
Educare Attraverso i Valori Umani
In Motus, seguiamo questo principio lavorando con i bambini nelle diverse fasi della crescita.
Con i più piccoli usiamo il gioco come strumento di relazione e fiducia. Con i più grandi coltiviamo i Valori Umani – Verità, Amore, Pace, Rettitudine, Non violenza – affinché possano diventare strumenti di vita.
La Grazia del Pellegrinaggio
E quest’anno, come ogni anno, abbiamo avuto la benedizione di toccare con mano quella bellezza anche fisicamente, durante il pellegrinaggio nel suo Ashram.
È stato un tempo di grazia, di comunione profonda e di silenzi carichi di significato. Camminare nei luoghi che hanno visto nascere il suo messaggio, sedersi là dove ancora riecheggia la sua voce, ha riempito i nostri cuori di una pace difficile da spiegare, ma impossibile da dimenticare.
E in mezzo a tutto questo, la bellezza dei sorrisi incontrati e degli sguardi meravigliosamente dolci e profondi, così colmi di amore, ci ha ricordato che il divino si manifesta anche nell’altro: nel volto del prossimo, nella presenza condivisa, nella semplicità della relazione umana vissuta con il cuore aperto.
