«Chi, di spontanea volontà, si assume l’impegno di operare, di fare, di collaborare».
Così è definito il volontario ovvero colui al quale è dedicata oggi la Giornata Mondiale.
Ruolo in via di estinzione, a quanto si sente, non fosse altro per quell’aspetto di pura natura economica che, seguendo le “linee guida” della società moderna, prevede un compenso qualunque cosa si faccia.
In molti ambiti, oggigiorno, alcuni dei ruoli che storicamente erano affidati a volontari, vengono attribuiti a persone dietro compenso.
Eppure il mondo del volontariato, pur zoppicando, vive. Ed è cosa buona e giusta dedicare una giornata a ricordare ciò che, in realtà, è espressione del proprio cuore.
Il volontario è colui che mette passione, e amore davanti a tutto, incurante del fatto che il prezioso e personale tempo venga tolto a ben più comode situazioni. Ogni qualvolta che c’è da rimboccarsi le maniche, non c’è muso lungo o sguardo polemico. C’è solo la grande virtù del “fare”.
Se ben ci pensate, il volontario è “ambasciatore” di quei valori che ci hanno tramandato i Maestri. L’amorevole gentilezza, l’altruismo, la beneficenza, la gratuità, il voler mettere a disposizione la propria conoscenza perché altri ne traggano un qualsivoglia vantaggio.
Quando vi capita di essere chiamati in causa, quindi, non esitate. Soprattutto se al pensiero di poter essere attori, e non spettatori, vi pervade un intimo senso di soddisfazione.
Essere volontari corrisponde al privilegio di essere portatori sani di una ricchezza di inestimabile valore. Una ricchezza che è l’essenza della costruzione del carattere per chiunque desideri essere un uomo o una donna con la lettera maiuscola.
