La luna piena ha mostrato tutta la sua bellezza nelle fredde serate di fine gennaio.
Come d’abitudine, di fronte ad un simile spettacolo, alzare gli occhi al cielo ed immergersi in una profonda pace interiore è la più logica delle conseguenze. Quasi d’incanto si creano i presupposti per un intimo momento di riflessione ma anche di contatto con chi ci accompagna nel cammino di crescita e di acquisita consapevolezza.
In un periodo nel quale stiamo cercando di dare un nome ed un volto, ben definito, al concetto di responsabilità (https://www.motusbergamo.it/motus-blog/193-responsabilita-che-fine-ha-fatto.html) se non l’avete letto o se volete rinfrescare le idee) c’è un altro “tassello” che va sistemato al posto giusto nel “mosaico” che va componendosi passo dopo passo: che valore diamo ad ogni parola detta, quando ci rivolgiamo ai Maestri, chiedendo loro di accompagnarci nel cammino? Quando ci raccogliamo in meditazione, riusciamo ad elevare la mente al di sopra di quel che ci circonda, dando così prezioso supporto allo spirito e ad ogni buona intenzione?
Domande alle quali, com’è giusto che sia, ciascuno darà una personalissima risposta. È il concetto di responsabilità che torna sulla ribalta. Responsabilità intesa come la virtù di dare il giusto sapore ad ogni parola detta, affinché sia pronunciate con fede, con consapevolezza, con l’intenzione di ringraziare per il beneficio avuto. Non con il “dovere” di farlo, sia chiaro, ma col piacere di “nutrire” la riconoscenza verso chi in ogni istante, rende più prezioso il patrimonio della nostra vita.
Commenti
Riconoscendo che in ognuno di noi esiste una sacralità della vita che non ammette sconti forse tutte le nostre parole inizierebbero ad avere certamente un valore più profondo che si chiama rispetto .
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