«La gentilezza dovrebbe diventare il modo naturale della vita, non l’eccezione»:
in questo pensiero tramandato ai posteri da Buddha è spiegato il motivo per cui, nell’anno del Signore 2023, in un’epoca definita moderna, ci sia bisogno di mettere a calendario un giorno in cui va ricordato che al mondo esiste anche la gentilezza.
Può sembrare una assurdità ma, nella vita quotidiana, l’essere umano non perde occasione per dimostrare quanto sia aperta la forbice tra chi è ambascatore di rispetto, altruismo, e condivisione e chi invece, per mille motivi, è particolarmente distante da atteggiamenti che riportano alla gentilezza.
Attenzione però a non correre rischi… Occorre star lontani da quella situazione sgradevole e inpportuna che è il “giudicare” il comportaento altrui. Che, a ben vedere, è una “mancanza di gentilezza”.
La giornata internazionale, quindi, va vissuta in primis come la possibilità di ribadire ulteriormente, a noi stessi e agli altri, quanto sia fortificato il voler vivere in modo che l’Amorevole Gentilezza sia il “propellente” che ci permette di seguire, senza esitazione alcuna, il nostro senso di marcia.
Per ribadire che sul nostro personalissimo “biglietto da visita” è in evidenza che: «Amorevole gentilezza nelle parole è come annaffiare i fiori. Se dici le parole giuste, hanno un effetto nutriente».
Lo ha detto anche Aung San Suu Kyi, birmana premiata col Nobel per la pace: «Ogni gentilezza ricevuta, grande o piccola mi ha convinta che non ce ne sarà mai abbastanza nel nostro mondo. Essere gentili significa rispondere con sensibilità e calore umano alle speranze e ai bisogni del prossimo. Perfino il più piccolo gesto di gentilezza può illuminare un cuore incattivito. La gentilezza può cambiare la vita delle persone».
